Originali. Si ascolta qualcosa di diversamente rock con "Pretty Prizes", secondo lavoro dei casertani Psyochopatic Romantics.
Mario "Dust" La Porta, Vincenzo Giambattista Tancredi, Augusto De Cesare e Filippo Jr. Santoiemma hanno realizzato un album che in 11 buone canzoni, si allontana dagli stilemi usuali del rock italico per abbracciare orizzonti sperimentali a livello europeo ed americano (vedi i Flaming Lips in F). Leggeri spruzzi di psichedelia, improvvise accelerate rock, tammorre (nel miglior brano dell'album: Free Barabbas) e testi che non nascondono forti critiche alla società attuale.
Si sfocia così in una sorta di rock sudista legato però ai vecchi Calexico (splendidi landscape sonori) e lontanti echi morriconiani (Mother Nature's Latest Madness) . Un caleidoscopio di suoni e sensazioni, che aiutano la band a non rinchiudersi in una sola anima musicale (21).
Da sottolineare l'ottimo lavoro vocale di Mario Dust La Porta, tra i sussurri di Greg Dulli e le filastrocche dei The Dears. Chiusura del cerchio con la conclusiva I Came Here e la malinconica tromba che abbassa il sipario.
Finalmente un disco che non annoia.
Luigi Ferraro