"Nulla da capire", esordio di Dilis. Un disco mediterraneo che ben promette.

Il disco è stato registrato sotto la produzione artistica di Paolo Messere ad Arezzo per la Red Birds/Seahorse Recordings e distribuito da Audiglobe

Pietro Di Lietro, ex cantante e chitarrista de “La Condizione Danzante”, avvia il suo progetto solista. Si fa chiamare Dilis, e “Nulla da capire” è il suo primo, vero disco da cantautore. Dieci brani dalle liriche ermetiche. che si intagliano perfettamente nell’agile espressività della musica.

Le parole chiave sono semplicità e buon gusto. La semplicità di una forma canzone che a tratti risulta fin troppo convenzionale, senza dare spazio a vere e proprie innovazioni di sorta e un gusto sensibile per la canzone d’autore che, da subito, rimanda alle orecchie padri fondatori del cantautorato come Tim Buckley e Nick Drake. Sono proprio gli arrangiamenti il punto forte di questo lavoro: eleganti, ricercati ma della giusta complessità, senza mai scendere deliberatamente nel barocco.

Si sente che “Nulla da capire” è un lavoro sincero, nato dalla passione per la musica e la melodia. I ritratti di Dilis pescano a mani nude dalla quotidianità e, se alcune soluzioni armoniche strizzano gli occhi alla primissima Carmen Consoli, la sua voce, che a tratti sembra richiamare quella di Moltheni, sorregge il tutto tra falsetti e aperture vocali.

Un disco mediterraneo che ben promette, ma non conquista del tutto. La stoffa c’è, bisogna semplicemente saper aspettare ancora un po’.

di Salvatore Sannino