Le nostre valigie erano di nuovo ammucchiate sul marciapiede; avevamo molta strada da fare. Ma non importava, la strada è la vita.

(Jack Kerouac)

Come dice quel famoso adagio? Il viaggio è la strada? "Catacatassc" è l'esempio lampante di un viaggio notturno attraversando polverose strade, lucciole (visioni notturne che hanno ispirato il titolo), musicisti gitani, chansonnier francesi, cantautorato tricolore. L'esordio su disco dei napoletani La Bestia Carenne è uscito ormai da qualche mese, pubblicato dall'etichetta partenopea BulbArtWorks, e gira in lungo e largo per la penisola con il suo carrozzone gipsy folk.

Il lavoro, interamente registrato e mixato dalla band, è stato co-prodotto attraverso una campagna di crowdfunding avviata sulla piattaforma Musicraiser che ha generato il 273% dell’obbiettivo prefissato.

La Bestia Carenne è attiva dall'ottobre 2011, quando esordì con l'ep autoprodotto "Ponte".

Ogni album, fanno sapere, diventa lo spazio di rincorsa necessario allo sviluppo del lavoro successivo". 13 tracce zeppe di riferimenti personali e storie (auto)biografiche, esperienze dal basso, cibo, amori, radici,

Tra i principali riferimenti Vinicio Capossela ("Le cose che desideri" è più che un omaggio), Fabrizio De Andrè, Tom Waits e le sue melodie sghembe, gli americani Devotchka e i paesaggi manouche

Ottimamente suonato e ben arrangiato, grazie all'abilità di Giuseppe Di Taranto alla voce e chitarra acustica, Antonello Orlando alla chitarra elettrica, Paolo Montella alla voce, basso, tastiera e Giuseppe Pisano alle percussioni. Un album in cui le canzoni migliorano ascolto dopo ascolto, dove La Bestia ti prende per le mani e ti concede un tango intorno al fuoco, tra donne bellissime (come l'invocazione a Marilyn Monroe in "Cadillac", mezzi marinai, biciclette sgangherate.

Turbofolk napoletano, dove Napoli non c'è perchè. come diceva Voltaire " è ben difficile, in geografia come in morale, capire il mondo senza uscire di casa propria"

Luigi Ferraro