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Come sempre superiori. Il report di Elio a Giffoni

Live report Elio e le Storie Tese, 20/07/13  @ Giffoni Film Festival

di Giuseppe Piscino

Il Giffoni Film Festival, da un bel po’ di anni si è “allargato” alla musica. Evvabene scriviamolo subito: ogni anno la piccola cittadina della provincia di Salerno ospita il fior fiore del cinema mondiale.

Forma e sostanza si scontrano tra le viuzze di questo ridente paesello, popolato da un mare di artisti di strada ed è inutile tentare di entrare alla conferenza stampa di Elio e le storie tese. Bisognava essere qui due ore prima. Nulla da fare, gironzolo un bel po’ ed arrivo alla sera, al concerto.

Chi vi scrive ha ammirato tante volte dal vivo i nostri, da un mitico tour con i Pitura Freska (un mare di anni fa ndr) ad una serata “assurda” per la Lila, la lega italiana lotta all’aids, dove suonarono in un parcheggio di una biblioteca a Milano per ore ed ore.

La potente macchina del suono era già stata da queste parti ed aveva salutato la folla, nel 2010 con una versione, davvero identica di Shine on you crazy diamond. Roba che, da un momento all’altro, ti aspettavi di vedere Syd Barret barcollare sul palco!

E già, repetita iuvant, il gruppo milanese è una spanna sopra gli altri in sala di incisione. Dal vivo, poi, si esaltano e nonostante migliaia di concerti il loro livello non scende. Da un po’ di anni il gruppo ospita sul palco Paola Folli, voce straordinaria ed eccellente che non sfigura di fronte alla bravura di questi musicisti. Tra passato e presente hanno solo l’imbarazzo della scelta ed allora via al delirio di Supergiovane, passando per Parco Sempione, con denuncia annessa alla vecchia giunta Formigoni, fino a Born to be Abramo con un Mangoni in versione drag queen anni settanta. Valeva lo show solo questa canzone.

Pescando a piene mani anche dal loro ultimo, stupendo, lavoro “L’album biango”, la serata va via spedita come non mai, con una versione bellissima de “Il complesso del primo maggio” e si vorrebbe che il concerto non finisca mai, ma proprio mai.

Però per chi li ha già visti dal vivo sa che quando arriva la mitica “Tapparella” si è giunti al termine e non c’è nulla da fare, ogni volta che il gruppo suona questa canzone, il pensiero va sempre a Feiez, Paolo Panigada, sassofono, percussioni, basso elettrico, chitarra, tastiere del gruppo, morto sul palco, anni fa.

L’urlo “forza panino” coinvolge ogni volta tutti nel ricordo di questo artista, tra i tanti soprannomi anche “panino”, scomparso prematuramente.

E poi capita che il giorno dopo leggi della conferenza stampa di Elio e della loro battuta su una canzone (scusate la parola grossa ndr) dei Club Dogo. Accade che Gue Pequeno, una prece per favore per questo rapper, se la prenda a morte e si scatena in rete un’accesa discussione su chi ha più qualità artistiche.

Scusatemi, non c’è confronto, non c’è paragone. Nella vita bisogna avere un minimo di scala di valori, pochissime idee, ma almeno chiare. E così, cari miei, non si può confrontare Maradona con Costacurta, Dostoevskij con Fabio Volo ed i pensieri politici del mio amico analfabeta, solo sulla carta, Ciruzzo “bon bon” con Berlusconi.

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