Report

Disco in vetrina

Speciali

Foto Gallery

Abroad: rock dal mondo

Tour in Europa dell'est per i Low-Fi. Segui il diario di bordo

10/05/11

Praga è bellissima...e siamo appena all'uscita dell'autostrada! Arriviamo con largo anticipo (sono solo due ore e mezza da Opava, ne impieghiamo 5 e siamo comunque in anticipo).

Bene, avremo finalmente il tempo per fare i "turisti". Non dormiamo da due giorni per le questioni già elencate e, per le stesse questioni, abbiamo bisogno di una doccia...un lavandino...una fontana...una pompa...insomma, una qualsiasi fonte d'acqua. Tutto sotto controllo, incontriamo il promoter e la sua ragazza (gente molto mite) che ci traghettano dall'accomodation al centro, dove potremo mangiare, fare un giro e riposare con tutta calma (il POPO Cafè è centralissimo).

La Rytířská è la strada della movida praghese, a due passi dal ponte Carlo (che è anche l'unica cosa che riusciamo a visitare). circa 500 metri dalla città vecchia al nuovo centro, 15 statue per lato (tra papi, santi e cristincroce) e una quantità innumerabile di ritrattisti...e tutti hanno ritratto Will Smith.

Perplessi torniamo al locale, sfiniti dal caldo (30 gradi inaspettati) e dalle poche ore di sonno. Ormai è l'ultimo giorno, non abbiamo alcuna ansia riguardo la riuscita del concerto. Mangiamo un'altra pizza di cui non so dire nulla (ormai ho perso il gusto della pizza napoletana, sembra tutto accettabile) e dopo Repubblica Ceca - Italia al calcetto balilla (Andrea ed io vinciamo senza infierire troppo) inizia lo show. La performance è molto "confidenziale", senza troppi sbattimenti (siamo stanchi, ripeto, e ormai conosciamo "personalmente" tutto il pubblico...siamo qui da sei ore e loro da quattro).

Finito lo show siamo nel furgone già carico in men di venti minuti (se si facessero le olimpiadi, potremmo aspirare almeno al podio) e partiamo subito: giovedì abbiamo tutti un pò da fare e a giudicare dall'andamento lento prima partiamo, meglio è!Tutto è bene ciò che finisce bene...anche se il viaggio di ritorno sarà una traversata di 13 ore e mezza (secondo il navigatore....nella nostra realtà, non osiamo immaginare cosa ci aspetta).

I Low-fi ringraziano Denny La Salvia per l'aiuto dato nella stesura del diario.

09/05/11

Opava è a sei ore da Backa Topola e a pochi chilometri da Ostrava (una delle tappe dello scorso tour). Partiamo intorno all'una di notte e arriviamo alle cinque del pomeriggio, puntuali per il load-in, ma iniziamo a pensare che non stiamo viaggiando su statali, ma lungo tunnel temporali che raddoppiano o triplicano la durata del viaggio.

Nonostante l'arrivo in orario dobbiamo fare tutto velocemente, alle 7.30 deve fermarsi tutto: ci sono i mondiali di hockey in Slovacchia e stasera la Repubblica Ceca incontra l'acerrima nemica Germania per i quarti di finale. Tiferemo per i cechi con i cechi allora, ma di hockey ne capiamo quanto di astrofisica: sappiamo solo che ogni tanto ci sono degli scontri tanto violenti da scatenare il caos incontrollato. La nostra attenzione si dissolve dopo la prima rissa e, anche senza il nostro supporto, la Repubblica Ceca si impone 5-2. Il concerto inizia dopo aver mangiato l'ennesima e peggiore pizza di questo tour (c'è ne anche una con l'ANANAS, ne sapevamo dell'esistenza, ma per noi campani era più una leggenda metropolitana, come gli alligatori delle fogne newyorkesi).

Eravamo un po' timorosi per l'affluenza (è lunedì e ha giocato la nazionale) ma al Music Jam Bar, un po' il Cellar (locale napoletano) ceco, ci sono una quarantina di persone, che ci sembrano pochissimi rispetto ai numeri rumeni ma va bene lo stesso. Ci intratteniamo al merchandising mentre fuori si consuma il dramma: qualcuno apre il furgone e ruba il netbook e il cellulare di Katia, lasciando tutto il resto. Il promoter non è per nulla stupito, qui ad Opava accade spesso...come in ogni altro angolo del mondo, ma la tranquillità con cui abbiamo attraversato l'est finora ci ha fatto abbassare forse un po' troppo la guardia. Presi dall'ansia, decidiamo di rinunciare anche stasera all'accomodation e partire in nottata, arrivare presto a Praga e dimenticare in fretta tutta questa strana faccenda.



08/05/11

È il giorno in cui possiamo dormire di più. Backa Topola è (dovrebbe essere) a 7 ore di viaggio e temiamo il passaggio di frontiera, non tanto tra la Romania e l'Ungheria (Schengen è a nostro favore), quanto tra l'Ungheria e la Serbia extracomunitaria. Non avendo modo di reperire informazioni durante il viaggio (non credo che ci sia novantesimo minuto in radio rumena), ci arrivano messaggi in tempo reale sull'andamento di Lecce-Napoli (porcaputtana).

Intanto il viaggio procede a rilento, ma c'è modo di elaborare un teorema di misura della povertà: quanto più ci allontaniamo dai grandi centri tanto più il bestiame deperisce in maniera sistematica ed esponenziale, fino a rarefarsi nelle zone di confine. E proprio al confine, alla dogana, ci creano qualche problema con la strumentazione, non credono che sono gli strumenti di una band perché noi napoletani "grandi mafiosi"...che gli vai a dire? C'è sempre quel senso di colpa per la questione dei bombardamenti tout court e poi, mentre i rumeni ci allarmavano "attenti, la Serbia non è Europa", quando chiedo a qualcuno se posso fumare nel locale e lui mi risponde che "qui non siamo in Europa" con quel ghigno quasi a dire "che domande mi fai, tu europeo che non ci hai voluto nella comunità dei favoriti e ora ci tratti con superiorità vedendoci come dei
barbari?".

Resto mortificato ed esco fuori a fumare. Effettivamente Backa Topola è un centro molto piccolo, conosciuto per aver dato i natali ad un
calciatore il cui nome non riesco a pronunciare, figurarsi se riesco a capire come si scrive (promemoria: cercare su wikipedia), ci sta che magari qualcuno si dimostri un po' ostile verso lo straniero...noi in Italia siamo ostili anche con il nostro dirimpettaio (avete mai partecipato ad una riunione di
condominio?). Il Panta Rhei è un covo di metallari, molto carino, su due livelli e ci servono una zuppa di fagioli moto buona. Facciamo il check davanti
agli stessi paganti che vedranno il concerto (una ventina in tutto).

Il proprietario si scusa con noi, ma oggi "è piovuta una valanga d'acqua" e infatti c'è fango ovunque. Finito lo show preferiamo partire per Opava (di
strada per Praga): abbiamo un'altra dogana serba da affrontare e non molti chilometri da percorrere, ma abbiamo il load-in inspiegabilmente prestissimo.



07/05/11

Cluj è l'ultima data rumena di questo tour. La Romania da est ad ovest ci tocca attraversare, lasciando la E70 per la E60, entrando in piena transilvania, passando per Brasov dominata dal castello del conte Vlad.

Si procede a passo d'uomo e la cosa inizia ad essere snervante. Almeno con la transilvania cambia lo scenario: una foresta fitta e le architetture rendono tutto un po' "gotico". Partiamo con largo anticipo per contenere un pronosticato ritardo...e così è: solo mezz'ora.

La Piezisa Street è una strada a traffico limitato gremita di locali e il Booha Bar è pieno già al nostro arrivo. Con la solita ospitalità rumena, ci fanno accomodare ad un tavolo e ci offrono tutto quello che riusciamo a bere in un'ora. Solo poi ci apprestiamo a fare il check. Dopo l'annullamento del Muza Fest, la data è stata contesa da quattro promoter locali e poi si è optato per il Booha e non c'è alcun pentimento: un'altra pizza più che accettabile e alle 11.45 nel locale c'è una densità di popolazione da far invidia a Portici.

Come nelle altre date rumene c'è una forte partecipazione del pubblico.

È  forse il locale più piccolo del tour e la gente è praticamente sul palco. Per la terza volta in Romania all'attacco di Something la gente urla, qualcuno canta qualche parola e tutti portano il tempo con le mani (se qualcosa manca a questi rumeni è forse il senso del tempo).

Si conferma la nostra teoria per cui qui la gente va nei locali per ascoltare la musica, non per sfoderare le proprie abilità da poser. Rimaniamo al merchandising dopo il concerto, bloccati dal pubblico che dimostra di saperne quasi più di noi sul gruppo.

Il tempo vola e dopo circa due ore riusciamo a caricare il furgone. Con i promoter ci fermiamo a parlare di calcio, di come hanno goduto nelle rimonte del Napoli con lo Steaua di Bucarest (rivale in campionato della loro squadra che non è il fortissimo Cluj, che qualche volta va avanti anche in Champion's, ma dell'University, la squadra dove giocano i natii di Cluj).

Imbastiamo un mezzo gemellaggio e ci dirigiamo verso casa-museo di uno dei quattro promoter per dormire. C'è Beck e dinosauri ovunque, ma riusciamo lo stesso a dormire un bel po', forti del fatto che in Serbia ritorneremo sul nostro meridiano, un'ora indietro rispetto a Bucarest. Domani lasceremo la Romania...e già so che ci mancherà.

06/05/11

Poche ore di sonno e siamo di nuovo sulla E70 che ormai è un po' la nostra route 66 (senza voler citare il locale di Novi Sad) che ci porterà da un lato all'altro della Romania.

Sette ore di viaggio (ipotetiche, abbiamo pronostici peggiori). Attraversiamo i Carpazi (che sono un po' il nostro deserto) in tempi massimi storici: undici ore Timisoara-Bucarest, ma tutto quello che ci circonda rende il viaggio sostenibile. Alle 8 siamo a Control Club, un po' in ritardo, ma ci lasciano il tempo di prendere una birra, mangiare una pizza (neanche troppo male) e alle 10 finiamo il check.

Stasera va in scena l'ALT.CTRL FEST e oltre i Low-Fi ci sono gli oriundi Amsterdams con un'elettronica molto
divertente e gli americani Static Age con il loro pop-rock atlantico. Il Control Club è un locale fantastico, di quelli che mancano da noi in Italia: due aree (una per i concerti e l'altra come disco club, tutto curato nei minimi
dettagli (anche il bagno è figo per dire), la selezione musicale in entrambi gli ambienti di qualità, un impianto da paura e nei collage che coprono le pareti del locale ora c'è anche il santino del Matador Cavani.

È colmo di gente molto interessante ed interessata a quello che sta succedendo (il ché ci conferma che la Romania sia in un forte fermento culturale). Il live è ancora electro, Marco ha ancora dei problemi e si preferisce evitare di peggiorare la situazione.

Va tutto bene per il resto: live perfetto e ottima risposta del pubblico (il merchandising è un viavai di bella gente). Il party dopo il live dura fino al mattino, ma dopo un paio di ore si preferisce una ritirata a malincuore: domani abbiamo altre sei ore (con le solite previsioni drammatiche) di viaggio per Cluj. L'accomodation è un grand hotel 5 stelle ma la cosa non ci consola dall'aver dovuto lasciare il party.

Qui all'estremo est di questo tour ancora tutto bene, da domani inizieremo a tornare verso ovest, passando per la Transilvania.

05/05/11


Ci vogliono tre ore da Novi Sad a Timisoara, ma si sbaglia un'uscita a Belgrado e ci ritroviamo in una parata militare. Non capiremo mai cosa stia
succedendo, ma ci vogliono SEI ore da Novi Sad a Timisoara. Di positivo c'è che in un'area di servizio di Belgrado scopriamo che i fumetti più venduti sono della Bonelli Editore, punta di diamante Dylan Dog (chissà se anche i romeni hanno gridato "allo scandalo" con l'uscita "criminale" del Dylan Dog cinematografico all'americana).

La E70 è una statale che ci lascerà solo alle porte di Bucarest: di mezzo per ora c'è un confine e Timisoara. Da questo momento in poi gli spostamenti saranno più lenti (oltremodo in alcuni casi), ma diventa anche tutto più interessante. Il tratto serbo è a dir poco entusiasmante: interminabili distese di campi (coltivati in maniera molto ordinata), piccoli centri urbani identici l'uno all'altro (poveri ma suggestivi, poche costruzioni attorno al luogo di culto dominante) e gli stessi volti segnati dalla sofferenza ma allo stesso tempo molto dignitosi. C'è un rispetto per la natura imbarazzante per noi che siamo italiani. Non facciamo in tempo ad apprezzare tutti quello che stiamo vedendo che la dogana arriva quasi a ricordarci cosa ci stiamo facendo veramente qui: siamo già in ritardo per Timisoara!

Alla dogana facciamo un po' di "chi siete?cosa portate?si, ma quanti siete?" (per ben sei volte: due di routine, una tornando a piedi per comprare
la vignetta, una per tornare a prendere i documenti del furgone, un'altra per tornare a concludere la trasazione e poi per uscire liberi). Altri venti minuti da accumulare al nostro ritardo. Alle 20.30 siamo all'Aither Nativ. Non abbiamo neanche il tempo di capire dove siamo che si è già montato e abbiamo fatto il check. Live electro stasera: Marco ha il polso ancora gonfio. Si suona in un cortile in condivisione tra tre locali. Nonostante il ritardo sono tutti estremamente gentili, il check è rapido e indolore e dopo poco inizia il live.
Il pubblico è reattivo e mentre la band suona mi avvicinano in molti per avere informazioni sulla band. C'è anche un 'artista vetraio che ha lavorato per
sette anni a Murano, che ha perso il lavoro da poco e ora è tornato a casa per provare a continuare il suo lavoro qui, ma è difficile, molto difficile. La
cena è tutta vegetariana (per la gioia di Fabio) e tutta buona (per la gioia di tutti noi).

Timisoara è una città che ricorda molto le metropoli italiane, a parte che per la centrale nucleare alle sue porte (sperando di rimanere
differenti almeno in questo). Dormiamo a casa di uno dei promoter, lasciando il furgone carico e incustodito per strada (dopo aver chiesto milletrecento volte se fosse sicuro e si "qui è tutto tranquillo").

Per noi campani è una cosa inconcepibile, ma ci fidiamo e va tutto bene. Timisoara è bellissima, attiva culturalmente, pulita e sicura per noi stranieri...peccato che l'ignoranza porti alla diffidenza, ma qui ad est tutto bene...e ci piace anche!

04/05/11

Novi Sad era uno dei centri commerciali più importanti dell'ex Jugoslavia... pertanto la Nato bombardò tutte le industrie chimiche in modo che ogni falda  acquifera fosse tuttoggi inquinata...per questa e tante altre ragioni ci aggiriamo (quasi) tutti con quell'aria colpevole, quasi a chiedere scusa (le bombe partivano da bagnoli, siamo doppiamente a disagio).

A parte la periferia  per lo più distrutta e abbandonata, Novi Sad è un posto davvero bello...tanto  per iniziare è attraversata dal Danubio, grandi spazi verdi ben curati,  costruzioni fatte con gusto...insomma, un gran bel posto...e anche il locale  Route 66 è carino (anche se capiremo di lì a poco che la struttura su due piani
ci farà bestemmiare per il check)...è un posto per "metallari" (c'han suonato
da poco i Darkness per lasciarvi intendere).

Sono tutti molto cordiali,  nonostante le nostre paure inziali. Qui sembra solo che vogliano dimenticare
quella guerra un pò subdola, concepita da una fellatio e lo "zipgate" tra la  Lewinsky e Clinton: si scopre l'affaire e Bill bombarda la Jugoslavia, mentre la moglie Hillary oggi è ministro degli esteri commissiona ricostruzioni in 3D  di un omicidio mai avvenuto.

È una famiglia che appena va un pò sotto nei sondaggi reagisce un pò così. Bel palco quello del Route 66 e il pubblico  risponde bene. Marco ha un problema al metacarpo, ma non se ne accorge praticamente nessuno se non noi e la prima del tour ad est scorre liscia.

Due promoter dell'EXIT (un festival serbo che quest'anno vede protagonisti Jamiroquai, MIA, Grinderman, Pulp) ci propongono a fine concerto di fare un giro in centro, ma il problema al polso di Marco sembra serio: impiegheremo il resto della serata a preparare le basi per il live electro con la drum machine.

Una signora stranita dalle facce che le si presentano (le nostre) ci apre le porte della nostra accomodation. Timisoara è a sole tre ore: abbiamo tutto il tempo di preparare i brani, fare una doccia e riposare per qualche ora...

03/05/11

Martedi 3 maggio circumvallazione esterna ore 14
Prima di cominciare let me introduce you our team:
Alessandro ( il sottoscritto ) < voce basso synth
Adriano < chitarra voce
Fabio < synth
Marco < batteria
Danny < fonico reporter
Andrea < backliner tuttofare
Katia < driver tourmanager
Nonostante il largo preavviso la partenza sembra aver colto di sorpresa un pò tutti e siamo già in ritardo. Un rumore sospetto alla frizione ci costringe poi ad una ulteriore sosta. La squadra però ora è al completo e alla fine il  furgone parte in direzione Serbia. Nella parte posteriore del van si parla di  una possibile morte di Galeazzi(?) e del Napoli in Champion's .
Avanti Katia e Adriano discutono animatamente di management e promozione . Io vorrei dormire  comodamente, una cosa impossibile...


 

Ore 23 autostrada A14
Solo poche ore e già stiamo sclerando, purtroppo nessuno ha portato qualcosa per ammazzare il tempo, che ne so tipo delle carte da gioco. In nottata ci  fermeremo un paio di ore a Trieste e poi diritti in Slovenia. Non sappiamo  Katia come faccia a guidare, è partita alle 03 di stamattina e non si è fermata  un attimo! Andrea conversa amabilmente con lei da ore e questo sembra aver
incrementato la velocità del furgone! Dei 4 tour esteri fatti dal 2010 questo è di sicuro quello che temo di più, troppi luoghi mai visitati, troppe leggende su dogane invalicabili e polizie corrotte... Ma comunque voglio essere ottimista, sarà una bella esperienza!

********************************

A più di un anno di distanza i Low-Fi "ri-espatriano". Tour in Europa dell'est dal 4 al 10 maggio. La indie rock band napoletana suonerà in Serbia, Romania e Repubblica Ceca, dove porterà in giro il suo ep omonimo, mentre il primo album ufficiale è atteso per il prossimo ottobre, prodotto dall'etichetta indipendente Octopus Records.

I Low-fi pubblicheranno il nuovo singolo "The White Lane", il 15 maggio 2011, assieme al quale uscirà anche il loro primo video.Alla band si aggiunto un quarto componente: Fabio(ex Narcolexia) ai synth .

Su Campania Rock, in esclusiva, Alessandro, Adriano, Marco e Fabio ci invieranno il loro diario del tour, una sorta di blog rock. Seguiteci.

Queste le date:

LOW-FI "Last Minute Tour" May 2011

04/05 Serbia, Novi Sad, Route 66
05/05 Romania, Timisoara, Aether Nativ
06/05 Romania, Bucharest, Alt.Ctrl Fest @ Control Club
07/05 Romania, Cluj, Muza Fest 
08/05 Serbia, Backa Topola, Panta Rhei Club
09/05 Repubblica Ceca, Opava, Music Jam Club
10/05 Repubblica Ceca, Praga, Popo Cafè Petl

Bio:

I Low-fi sono una band electro-rock napoletana, giovane ma già con una grande esperienza alle spalle. Suonano dal 2003, hanno partecipato a due importanti compilation (26 canzoni per Peppino Impastato e Clowns and Jugglers - A tribute to Syd Barrett) e nel 2010 hanno registrato un Ep (Octopus Records). La band formata da Alessandro, Adriano e Marco, all'inizio del 2011 ha ampliato la sua line-up con l'ingresso di Fabio Sorrentino (ex Narcolexia) che si occupa dei suoni elettronici. Attualmente sono impegnati nella lavorazione del loro primo album (uscirà ad ottobre 2011) e sono costantemente in tour. Hanno un sound decisamente internazionale, sempre più tendente a sonorità elettroniche ma con una forte matrice rock e dark, tant'è vero che suonano spesso su palchi europei e molte fanzine d'oltralpe parlano di loro


Aggiungi commento


Codice di sicurezza
Aggiorna

Concerti in Campania

< Maggio 2011 >
Lu Ma Me Gi Ve Sa Do
            1
2 3 4 5 6 7 8
9 10 11 12 13 14 15
16 17 18 19 20 21 22
23 24 25 26 27 28 29
30 31          

Vinci biglietti

Contest

Join us on

Campania Rock FacebookCampania Rock twitterCampania Rock flickrCampania Rock MySpace

© 2010 Campania Rock, testata giornalistica registrata al Tribunale di Nola (reg. numero 154 del 28/11/2008) / credits