La versione di Vinicio

 

I fatti in breve:

Mercoledì 16 novembre, Vinicio Capossela, durante un seminario all'università di Napoli,  ha firmato il documento contro il corteo di Casa Pound, in programma il 26 novembre.

Proprio quel giorno, l'artista di origine avellinese, si trova a Bari (università), dove viene avvicinato da un giovane (sicuramente simpatizzante di destra, come Casa Pound) che gli chiede come mai abbia firmato contro la manifestazione (poi trasformata in un semplice presidio dal questore di Napoli).

Capossela smentisce di aver firmato una cosa del genere, o comunque dichiara che ha firmato perchè la manifestazione gli era stata presentata genericamente come nazifascista.

Ovviamente la cosa ha fatto il giro dei social network: in molti hanno criticato il dietrofront di Vinicio, altri invece hanno apprezzato le sue dichiarazioni, che riportiamo come scritte dalla sua pagina Facebook. Una cosa è certa però: sembra di essere tornati agli anni '70, quando una qualsiasi frase, canzone, accessorio d'abbigliamento, scarpa o giubbotto, sanciva la dicotomia destra-sinistra. Come cantava Gaber.

"Gentili amici e non amici, metto a verbale quanto segue, per iscritto, perché non amo essere videoripreso, soprattutto a mia insaputa. Come Barney, vorrei dare la mia versione  dei fatti che hanno dato origine alla polemica nata nell’ambito dei due incontri presso le Università di Napoli e Bari con docenti e studenti su temi che riguardavano la letteratura".

"All’Università di Napoli, sono stato sollecitato a firmare un appello contro lo svolgimento di una manifestazione descrittami genericamente come nazifascista  prevista per il 26-11, in una città medaglia d’oro per la Resistenza.  L’ho firmato perché credo che l’apologia del fascismo sia un reato, e perché ho sempre combattuto le idee e le pratiche portate avanti da questo genere di formazioni. Ho firmato non senza contestare le modalità  con le quali mi veniva proposto, che ho trovato aggressive e fuori luogo rispetto al contesto. A Bari sono stato avvicinato e filmato a tradimento da un ragazzo che non si è qualificato, se non infilandomi in tasca un volantino che non ho letto. Nella confusione ho frainteso il senso delle domande che mi venivano poste. Non conoscevo Casa Pound e quindi non l’ho collegata  all’appello già firmato, ne’ alla persona che mi stava parlando. Nel frastuono e nella distrazione ho creduto che gli stessi soggetti che mi avevano chiesto di firmare il suddetto appello, trovandomi non sufficientemente coinvolto, avessero poi detto in rete, che ero in realtà a favore della citata manifestazione.

Avrei potuto comprendere meglio se chi mi ha avvicinato si fosse dichiarato, magari davanti a tutti e nell’ambito dell’incontro in corso. Sarebbe stato interessante dibattere insieme in aula il controverso e annoso tema del diritto di manifestazione per quanti si collochino su posizioni di estrema destra. Ma la persona che rappresentava chi da me “non accetta lezioni di democrazia”, ha preferito usare un telefonino nascosto, l’ambiguità e il riparo della confusione.

Morale: uno va in Università per cercare di parlare di quanto c’è di alto nell’uomo, e viene subito trascinato nel fango. Tutto quello di importante che si è provato a dire insieme, viene messo a tacere dalla polemica innescata da qualcuno che  ti usa a suo piacimento. Vorrei ricordare che lo sfruttamento di un uomo su un altro uomo è una cosa che non riguarda soltanto le leggi del capitalismo, ma anche quelle che regolano i rapporti tra gli uomini, che dovrebbero fondarsi sul rispetto.

Mi rendo conto che il video messo in circolazione possa suscitare perplessità e avere offeso la sensibilità di quanti sono impegnati nella difesa e nel raggiungimento di ideali che condivido, ma vi prego di comprendere le condizioni  in cui è stato estorto e poi montato allo scopo. Se volete conoscere le mie idee non ho altra referenza che la mia vita e le opere del mio lavoro. Amo John Belushi  e ho sempre detestato i nazisti dell’Illinois. Salute a tutti.

Vinicio Capossela

Allego agli atti foto del volantino che mi sono ritrovato in tasca prima di andare a letto.

Questo il video di Casa Pound:

Capossela e Casa Pound

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