"Scrive John Berger che la musica iniziò dal grido che lamenta una perdita. Il rebetiko è una musica che lamenta quello che tutti noi abbiamo perduto, una musica che non dimentica le sue origini. Si officia in luoghi chiusi, dove si beve e si privilegia lo struggimento individuale." Il 14 e 15 novembre Vinicio Capossela porta il suo Rebetiko Gymnastas (uscito lo scorso giugno= al Teatro Bellini di Napoli, dopo gli “Esercizi allo Scoperto” che l'autore di "Canzoni a manovella" e i suoi Rebetici Ginnasti hanno praticato all’aperto nell’estate olimpica appena trascorsa.
E per l'occasione il prestigioso teatro napoletano "sradica" letteralmente i posti a sedere. La platea diventa un vero e proprio parterre, come un rock club, il posto in cui- fa sapere Capossela dal suo sito ufficiale- è più adatto allo spirito ribelle ed underground del rebetiko.
Un'idea che potrebbe essere un'apripista per i concerti a venire: perchè non utilizzare teatri e cinema (magari togliendo solo per l'occasione i posti a sedere) per concerti di un certo livello, di artisti internazionali che non trovano spazio a Napoli per l'assenza di veri e propri club?