Padania è un non-luogo, non ha geografia, è una condizione umana. Manuel Agnelli presentò così lo scorso anno l'ultimo lavoro degli Afterhours, vincitore poi di numerosi premi (Targa Tenco su tutti). La band manca da Napoli da due anni, quando si esibì sul palco della compianta (e fugace) Acciaieria Sonora di Bagnoli, proprio di fronte a Città della Scienza. Oggi non abbiamo più nessuna delle due strutture.

Venerdì 15 marzo Agnelli & co, suoneranno alla Casa della Musica di Napoli (biglietti a 15 euro esclusa prevendita) per un concerto che è un ritorno ai club, dopo il tour 2012 in arene e palasport.

Ed è solo una simpatica coincidenza che lo stesso giorno ci saranno gli Area al Teatro Trianon di Napoli, di cui gli Afterhours reinterpretarono la loro "Gioia e Rivoluzione" per il film "Lavorare con lentezza".

La prima volta che ho visto gli After fu a Roma, in un doppio e storico concerto con i Mercury Rev. Aprile 2002, in un Palacisalfa pienissimo. Era il tour di "Quello che non c'è", il mio album preferito, nonostante la maggioranza dei fan indichi "Hai paura del buio" come caposaldo. Da quel "Bye Bye Bombay" sparato sul pubblico gli la loro musica non mi ha mai abbandonato.

Se c'è una band che non ha mai tradito le nostre aspettative, che ha sempre saputo reinventarsi, ricominciando da capo nei piccoli club americani, facendosi conoscere ed apprezzare da artisti stranieri come Greg Dulli, che non ha mai abbandondato quel modo di fare rock, con una sensibilità unica nel suo genere, urlando ed allo stesso tempo accarezzando, beh quelli sono gli After.

LF

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