L'antifolk della londinese Erin K per la seconda serata del Beatscape al Marte
Secondo appuntamento con Beatscape, rassegna di musica internazionale (e indipendente) al Marte di Cava dei Tirreni. Venerdì 15 novembre sul palco con la folk singer londinese Erin K, il rock cerebrale dei napoletani Sonatin for a Jazz Funeral ed un omaggio a Lou Reed.
Ad aprire la serata, l’omaggio a Lou Reed da parte di Alfonso Amendola, docente di Sociologia degli audiovisivi sperimentali, presso l’Università degli Studi di Salerno. Un evento nell’evento, che prevede una sorta di racconto-cronistoria sui diversi personaggi della storia della musica a partire dagli anni Sessanta ad oggi. “Talking About Beatscape. Piccolo racconti dall’immaginario musicale” prevede come primo omaggio quello al compianto Lou Reed.
Dopo il successo dello statunitense Ryland Bouchard, ecco la nuova sirena del folk londinese (anzi, dell’anti-folk scene, come si definisce): Erin K. Sensuale, furba, a giocare con la sua immagine e con le sue canzoni che parlano di “sex dolls, hybrid animals, relationships and food”. Il primo singolo “Coins” esce nel 2011 assieme all’olandesina Tash ter Braak, Erik & Tash sono di fatto un duo che dopo l’EP “Our First” del 2012 si divide. Erin K inizia quasi per caso, non molti anni fa. Un giorno prende una chitarra e comincia a scrivere canzoni autobiografiche, con cui ha conquistato il successo sulle scene anti-folk di Londra.
Con il suo gruppo, ERIN K suona alle recenti Olimpiadi e Paraolimpiadi di Londra 2012. Fa la sua apparizione nel prestigioso cartellone del Festival di Edimburgo e a Londra arriva a conquistare due templi della musica come l’Union Chapel e il Bush Hall. Il singolo di debutto, “Coins” strega Huw Stephens che lo propone come suggerimento settimanale nel programma “BBC Introducing”. Poi la stampa specializzata accende i riflettori sulla giovane ragazza che intanto si trasferisce a vivere negli States per dedicarsi anima e corpo al suo primo album. Divertenti, senza mai scivolare nella commedia, tristi , ma mai malinconici, ERIN K e la sua band infilano con disarmante naturalezza armonie e testi che coinvolgono. Quella di Beatscape è una delle tappe del suo tour italiano.
Per il panorama musicale italiano, il Festival Beatscape prevede l’esibizione dei “Sonatin for a jazz funeral”. Band partenopea, i Sonatin for a jazz funeral sono un quartetto alternative attraversato dalle più disparate influenze: jazz, funky, progressive, indie. A comporre la formazione, Luigi Impagliazzo (Lead voice, Second guitar, Flute), Maurizio Milano (Drums, Synth), Gen Cotena (Lead guitar) e Pierluigi Patitucci (Bass, voice). Il nome dl gruppo prende ispirazione da “Sonatine”, un film del regista giapponese Kitano strutturato in tre parti proprio come la forma compositiva della sonatina, mentre “Jazz funeral” si riferisce al modo in cui si celebrano i funerali a New Orleans, dove la scomparsa è commemorata non con una marcia funebre, ma in maniera allegra, perché si pensa che l’anima del defunto andrà in un posto migliore.
Con “Beatscape” il MARTE intende porre Cava de’Tirreni come pivot del Sud Italia su cui far orbitare esperienze di produzione indipendente significative e tendenze musicali attive nel panorama mondiale. L’idea di base risponde ad un’intenzione ben precisa: stimolare e favorire l’incontro di percorsi artistici diversi, amplificare la ricerca e il fermento musicale che vive e abita la Campania e favorire lo scambio culturale tra gli artisti emergenti italiani e stranieri.
La rassegna Beatscape nasce nell’estate del 2011, per esplorare la contemporaneità del “suono d’arte”. Dal pop rock all’elettronica, dalla musica sperimentale anni ’80 a quella dei giorni nostri, fino al cantautorato tout court. Diversi i nomi che hanno già calcato il palcoscenico di Beatscape. Il gruppo pop rock romano “Stag”, l’artista salernitana Denise Galdo, la nippo-norvegese SiennÁ paragonata a Bjork e Ryuichi Sakamoto; i Microlux, gruppo di chiaro stampo nordeuropeo formatosi dall’incontro tra Linda Edelhoff e Fabio Colasante; Le Rose e i Vidra; Luca Urbani, l’ex componente dei Soerba. E poi ancora, Claudio Domestico “Gnut”, la suggestiva Petra Jean Phillipson; i Salottica; Al Maranca; il norvegese che preferisce vivere in Sicilia, Nordgarden; la musica da cucina di Fabio Bonelli, un mix poetico di musica tradizionale, strumenti culinari e utilizzo della loopstation. Beatscape continua a scavare nelle più recondite sacche creative dell’universo musicale, creando un ponte immaginario tra il Sud e il Nord Italia, tra la fucina di artisti italiani e quella di altri Continenti.
Per ulteriori info:
Sulla rassegna - www.beatscape.it
Sul movimento MOVEMBER - http://ex.movember.com/it/
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