Clementino, prima napoletana per il "Mea Culpa Tour"
Cari rockers conservatori, se l'hip hop unisce tanti giovani un motivo ci sarà.
Fatevene una ragione, il rap è la strada. Quale altra città se non Napoli ha tanto da raccontare tra le rime, le parole, un mc, una base, un po' di cazzimma e sfacciataggine, ironia e fratellanza? Fin dai tempi dei 99 Posse, da quando il nuovo linguaggio del rap si stava diffondendo in Italia, la città del Vesuvio ha sfornato numerosi talenti, la maggior parte dei quali però, sono stati schiacciati dall'imprenditoria hip-hop del Nord Italia. Qui abbiamo avuto La Famiglia, i 13 Bastardi, Speaker Cenzou, Co'Sang, Tayone, Fuossera, Sangue Mostro (appena tornati) , Paura: ma quanti di loro sono riusciti ad avere una degna diffusione sui media nazionali, nelle radio, in tv, mentre ci inondavano di Sottotono, Articolo 31, Club Dogo, Marracash, Nesli, Flaminio Maphia?
Clemente Maccaro, in arte Clementino, da Camposano di Nola, è uno di quelli che invece è riuscito a diventare "famoso" in tutta Italia. Classe 1982, dopo una lunga gavetta tra freestyle e album indipendent, ha poi pubblicato "Rapstar" con Fabri Fibra, ha aperto i concerti di Jovanotti. L'ultimo lavoro è "Mea Culpa", e come lui fa sapere " si sente un alieno, perchè non condivide il machismo esasperato del mucchio selvaggio dell'hip-hop nazionale, la finzione da balordo di strada".
lemente Maccaro, da Camposano di Nola, classe 1982: per Wikipedia è una delle personalità nate nel paesino napoletano, per la generazione 2.1 è semplicemente l’alieno del rap italiano. Clementino è solo uno degli alias con cui si è imposto sul fronte dell’hip hop. Chiamatelo I.E.N.A. o chiamatelo “Rapstar”, come l’ha incoronato uno che se ne intende (Fabri Fibra), ma non confondetelo con il mucchio selvaggio dell’hip hop nazionale, che frequenta con orgoglio, successo e divertimento, ma di cui non condivide il machismo esasperato, il vizio di prendersi troppo sul serio, la finzione da balordo di strada: viene da posti dove il ghetto fa paura davvero ed ha scelto il suo mestiere anche per dimostrare, non solo a se stesso, che un microfono acceso e ben usato può essere una maniera per fuggire dalle terre di Gomorra. La sua profezia è un pensiero positivo: si può fare, se ci credi, se ci lavori sodo, se lotti con i denti per quello in cui credi.
Il “Mea Culpa Tour” di Clementino arriva a Napoli. Dopo i due concerti anteprima dello scorso dicembre a Milano e Roma, il rapper classe 1982 originario di Camposano di Nola, approda venerdì 28 febbraio alla Casa della Musica/Palapartenope.
In programma brani comei “Amsterdam”, “Ci rimani male”, “Alto Livello”, “Rovine”, “La Luce”, “Beat Box”, “La mia musica”, “Harlem Shake”, “Il Re Lucertola”. Senza dimenticare ovviamente i successi come “O Vient”, sei milioni di views su YouTube e diventando uno dei brani più trasmessi dalle radio, "Fratello" con la straordinaria partecipazione di Jovanotti e l’ultimo singolo “Buenos Aires / Napoli”, prodotto da Shablo, che vede la presenza Negrita e contiene un campione del loro brano tormentone “Rotolando verso Sud”.
A dividere il palco con il beat-maker Dj Tayone che aprirà il live con il suo dj set.
I biglietti per il concerto di Napoli, organizzato da Veragency, sono in vendita al costo di 23 Euro attraverso i circuiti Go2 e Boxol e nelle prevendite abituali.
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